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Nuvole di ieri

by Randone

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1.
Preludio 01:22
2.
Partenza 03:52
Quattro amici intorno al tavolo di un bar Il giorno è giunto lasceranno la città Ed indietro i loro guai, aggrappati al duro scoglio della quotidianità Prima tappa autogrill un vagabondo storpio chiede carità Come un’altra realtà, nella mente traccia strade che non riesco ad immaginar Il suono del viaggio dall’ombra ha svegliato strane voci che gridano dentro di me L’estate dai mille profumi ha sparso il suo fiele impazzito Sul delirio che serbo nel petto
3.
Prima notte 02:15
Notte stellata sei arrivata a ricordarci del riposo Fermiamo al prossimo autogrill Ma sulla destra della strada Un gufo chiama un'altra anima da accompagnare all’altra vita Fermiamoci qua piantiamo le tende sotto un tetto di stelle ed il sonno più dolce sarà E’ dolce libertà dormire tra i suoni delle mille canzoni del bosco intriso di vite che parlan di noi
4.
Piano il sonno giunge la realtà si chiude lentamente su me è solo un’altra parte di me che muore Non importa quali sogni giungeranno forse un po’ soffrirò a ricordare il passato che non ci molla Se tu puoi sentire dell’amore la forza Sovente nel core si desta un pensiero che spacca la testa Violati i sentieri del santo candore riveste di pece il tuo animo in fiore Che grida con forza la sua grande angoscia ma stanco e spossato divento una roccia e dormo
5.
Sorge l’alba è un nuovo giorno canti gioviali risuonano intorno Le stelle quasi non brillano più La fresca rugiada del nuovo mattino luccica al sole che fa capolino monti verdi si affacciano giù E’ un chiaro mattino destiamoci svelti il giorno feroce un po’ tarderà Gustiamo i colori dell’alba incantata tra il bosco e la strada che ci aspetta di là All’alba del mio nuovo giorno il vento porta quel dolce profumo Che madre natura ha servito per noi Il sole nasconde il più grande segreto, la ruota gira e si piazza sul nero Chi uccide la vita più pace non avrà E’ un chiaro mattino destiamoci svelti il giorno feroce un po’ tarderà Gustiamo i colori dell’alba incantata tra il bosco e la strada che ci aspetta di là
6.
La strada 02:56
Strada lacerata dalle ruote dei viandanti fiera e solitaria ti tuffi tra le valli Ti arrampichi sui monti poi scendi fino al mare bagnata dalla pioggia o arsa al sole dell’estate Strada che hai raccolto le vite ormai spezzate di uomini e animali falciati dalle ruote L’asfalto è la tua pelle che tendi duramente al rombo dei motori indomite passioni.
7.
Amsterdam 02:38
Storte le case e la gente non voglio più niente è persa la mente Momento sprecato sudore gettato paesaggio infestato sballo imponente Vetrine adornate di carni sciupate d’amore bagnate non sento la pelle Storte le facce, storte le case, storto lo sguardo della gente Vorrei sentire il vento posarsi su me e nel cuore la forza di oppormi alle mie insane gesta Ma cosa c’è dentro me forse è solo un bisogno d’affetto represso che mi porta via Forse è una malattia incubata in un cuore che ha perso la forza di vagare con la fantasia Ora vorrei gli amici stretti a me è strano che, mi senta solo da quasi mezzo secolo L’anima della città ha voluto trascinarmi qua non c’è ragione per cambiare direzione ora provo ad entrare in questo strano bar
8.
Da Regina Mary troverai una donna che sa amarti Sta vendendo al banco la sua vita, da whisky e puttane tradita Ma non c’è posto dove io, per terra o mare possa scatenare Una tempesta di passione che si scagli su ogni cuore Regina Mary ha il cuore spappolato Che vende a buon mercato per una notte di calore Che lascia solo il cattivo odore, di sesso senza amore Mary Regina Folli e fragili le donne diran vieni con me, parlami di te Anche se in una notte d’amore, le hai scaldato il cuore All’alba svanirà Ma non c’è posto dove io, in cielo o terra possa scatenare Una forza di emozioni che si insedi in tutti i cuori Regina Mary, il tuo cuore è ormai ammalato ha sprecato il fiato Per la gioia di un momento che copre appena il tuo tormento
9.
Colori, luci immagini e suoni penetrano la corteccia e danzano nella mia testa Tristi ricordi di un uomo bambino Contagiano di tristezza Devo andare via da questa bolgia E scorgo sul gradino di regina mary Un sasso pieno del colore della notte Lo prendo sul palmo ma s’alza di scatto e vola lontano nel cielo In alto verso le stelle quel sasso vaga nello spazio Con un solo contatto ha letto del mio strazio Sai nello spazio sapranno di uno qualunque che ha trovato una vita scambiandola per sasso spero che un giorno mi portino via di qua via di qua… voglio andare via di qua
10.
Storte le case, storta la gente ho perso la mente parlatemi un po’ Non trovo la strada ovunque c’è festa son fuori di testa non voglio star qua Aprite gli embrioni tiratemi i doni ci sono milioni di anime qua nessuno mi ascolta, odor di menzogna vicino una fogna di banalità giullare tradito con aria sognante che balli tra giunchi e corone di fiori ripeti da solo con voce tremante perchè questa sera sono morti i colori le rose sono rosse il cielo e blu e noi non ci vedremo mai più la vita è assai breve mia dolce signora la voglio goder nella mia dimora e mentre cantava le sue folli poesie il corpo fu colto da mille malattie da terra lo colse il giorno seguente un angelo che soleva volare radente
11.
Dolce amore che sei lontana Buona notte a te Io da solo in questa strada Piango il sonno che non c’è Quante volte sei stata lontana Ma oggi ho proprio bisogno di te Non lasciar che la nebbia grigia posi il suo manto su noi Buonanotte mio candido fiore Che gli angeli veglino su te Se un sogno ti turba nel profondo della notte tu Immagina di viverlo con me Questa notte è caduto il sole, il dolore s’è acceso con fragore il ricordo del mio dolce amore ha vinto ancora per me Buonanotte ti parlo dentro al cuore Cercavo una donna che non c’è piangi al buio, dolore dell'amore, un mondo diverso da me e di notte sentendo le note del cuore che canta per te Infausto rigore l’umano sentire che muore soltanto con noi
12.
“Non appartengo a nessuno e per questo sono solo e cammino solo su questa strada con intorno gli alti faggi” Seguo il movimento lento e sinusoidale di un lenzuolo alla finestra di una casa maledetta Le pieghe sono immagini dell’acido che ho in corpo Ombre e vecchi desideri di un passato che ho sepolto Dalla pietra che ho di fronte s’alza dritta una figura Si avvicina e mi racconta di una strana sua paura Che la gente della casa si diverte a torturare Chi dell’anima e del corpo ogni dolor vuole provare Un vecchio e il suo cappello dietro un grigio doppiopetto Si dirige nella casa imprecando per la strada Ed invoca quel silenzio rispettoso con lo sdegno di una vita che si spegne per le colpe della gente
13.
14.
Guardi e scruti tra la nebbia, quella casa gonfia di tristezza Col Cuore chiuso all’istinto naturale d’aspettare un’ora anche un’ora sola Non è soltanto la paura del dolore, scopri svelto il demone del cuore Che cosparge di piaghe la memoria, rendendo vane queste ore Solleva le tue stanche membra e volgi gli occhi al cielo Prova un’altra volta ancora come quando da bambino ti affliggevi Scambiando la rugiada per le lacrime di dio Anche se questa vita hai attraversato , il tuo viaggio non è terminato Lì c’è la morte, qui fuori l’amore della gente che ti sta più a cuore Negli occhi dei tuoi figli adulti, la luce tua si specchia nel mondo Preziosa eredità, non puoi voler morire, non devio lasciarti andare “Giovane figlio di nuova era, vorrei rallegrarmi per queste tue parole dentro il cuore ogni valor resta immutato, ma questa mente queste mie parole dove viaggeranno se non per strade ignote, perse tra l’oblio od appese ad una croce col mio viso stanco dal tempo lacerato a questo bel pianeta io m’ero abituato ora ritorna alla tua vita chè poi possa eroicamente io congedarmi dalla mia ... che nella morte non v’è alcuna poesia
15.
16.
Cosa sono dentro uno spettro Imperatore di un grande immenso regno: l’eterno Trovo un senso alla mia vita componendo Finchè il sole non ritornerà Quando l’alba si accenderà Amico mio scomparirò Ma se nel tuo cuore un cero accenderò Io rinascerò... rinascerò.
17.
Il risveglio 01:16
L’alba annoiata si affaccia dal colle Il vecchio il fantasma e l’amico di pietra svaniti nel nulla di un sobrio risveglio cacciati nel limbo di un acido regno Campane suonate la gioia del cuore Il peggio è passato è giunto il momento Di fare 3 passi e contar fino a 100 Avrò mai potuto sognare l’inferno Amici venite da questo pastore Entrate qui in casa e portate l’amore il pupazzo di stoffa ora tira una corda ed in coro cantate fin quanto potete
18.

about

“Nuvole di ieri” (Clouds of Yesterday) was the first album with a “band” and it was released on the Electromantic Music label of Beppe Crovella. The album was inspired by a youthful experience, in particular a long journey of more than one month all over Europe. Initially the album was simply called “Il viaggio” (The Journey), a title that the label refused because of the new project of Aldo Tagliapietra that would be called the same, then I thought to call it “L’uomo di pietra, il vecchio e il fantasma del musicista” (The man of stone, the old man and the ghost of the musician) who are the three key characters involved in the story, but the title was too long. In the end the one who suggested the title “Nuvole di ieri” was just Beppe Crovella after reading the sentence that the painter Franco Cilia recites on the finale. In accordance with the original title, “Nuvole di ieri” is about a journey, and every word is borrowed from the thoughts I wrote down along the road and that, when I was back home, I had the foresight to copy on my personal journal. There are poems, fleeting impressions, psychedelic intuitions where music represents the progressive legacy that I was bringing in me and that for the first time I could express at the best of my abilities thanks to the contribute of the band: Riccardo’s drums, Marco’s guitar and the masterful arrangements by Beppe Crovella featuring vintage keyboards have made of it an ensemble work. Despite some ingenuities it is a very important album for me since it was deeply inspired. You can find in it all the feelings of my twenties: the urge to be accepted by friends, the need to believe in something higher in order to better face the fear of a world different from the dreamy one that my mother had always talked about, and yet the desire for a love that transcends every boundary and the road, friend and life companion, a symbol of spirituality on the move.

www.youtube.com/watch?v=RWpTmxRUSeY

credits

released April 1, 2003

license

all rights reserved

tags

about

Randone Ragusa, Italy

Randone is a progressive rock band that comes from Sicily.
At present, the band is formed by: Nicola Randone (Lead Vocals, acoustic guitar and keys), Marco Crispi (el. guitar), Maria Modica (vocals), Livio Rabito (bass and vocals), Riccardo Cascone (drums) and has signed with Electromantic Music by Beppe Crovella ... more

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